Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio la modifica apportata all’opzione donna ha fatto subito discutere. Dal 1 gennaio questa misura ha cambiato pelle, non permettendo alle lavoratrici interessate, di pensionarsi a 58 anni con 35 anni di contributi. O almeno non lo ha permesso più alle generalità delle lavoratrici. La manovra ha introdotto limiti e profili di tutela differenti per poter beneficiare della misura. Ed anche età di accesso variabili in base al numero di figli. Limitazioni che adesso molti sostengono debbano essere cancellate, anche a costo di confermare come età di uscita quella dei 60 anni per tutti. Ed una misura del genere potrebbe andare anche oltre la semplice destinazione per le lavoratrici. Infatti…
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